top of page

Le tre parole cha danno il nome all’associazione “Samìa - insieme per l’uguaglianza” già  contengono tre temi importanti e gli obiettivi da raggiungere:

​​

 

SAMIA — La storia di Samia Yusuf Omar è stata raccontata da tutti i giornali  ma presto dimenticata dalla gran parte dei lettori, tranne che da quelli che l’hanno rivissuta nel libro “Non dirmi che hai paura” di Giuseppe Catozzella: la sua, come tante altre migliaia di storie, è importante finchè fa notizia: donne, bambini, uomini, ragazzi morti in terra e in mare o arrivati quasi cadaveri nel nostro paese, la donna nigeriana incinta lasciata nella notte in una stazione e poi morta in ospedale dopo aver partorito un esserino di 700 grammi,  un ragazzo eritreo di 22 anni sbarcato a Pozzallo: pesava 38 kg e sembrava uscito da un campo di concentramento nazista non sono che poshi esempi.

Uno dei nostri obiettivi  è quello di ricordare quella parte di umanità distrutta o dispersa, fuggita dal proprio mondo per svariati motivi- guerra, fame, discriminazione, torture, catastrofi ecologiche- in cerca di   una opportunità di vita sicura e dignitosa: é nostro compito cercare e sostenere soluzioni che consentano a tutti la libertà di migrare senza arrivare all’estremo di essere sfruttati torturati, trattati come schiavi.

​​

INSIEME — Un altro obiettivo da cercare di raggiungere è l’integrazione sociale degli immigrati che vivono accanto a noi nel nostro paese, evidenziando i valori di umanità e di opportunità reciproca dell’emigrazione senza dimenticare  le tradizioni dei luoghi di origine: per arrivare a questo è necessario diffondere la cultura dell’accoglienza con piccoli gesti e molte parole contro l’indifferenza e, peggio, contro la non accettazione dello straniero immigrato perché diverso e colpevole di invadere la nostra terra. Il dovere di solidarietà, anche con piccoli gesti spesso più immediati delle idee, può rimuovere i primi ostacoli del rifiuto  di accettare che il diverso viva accanto a te.

UGUAGLIANZA 

Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino (1789)

Art 1: ”Gli uomini nascono e restano liberi ed ugualinei diritti; quindi le distinzioni sociali non possono esser fondate che sull’utilità comune”.

Costituzione italiana (1948) 

Art. 3: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono ugualidavanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali [...]”

 

In questo periodo assistiamo ad un esodo di migranti drammatico anche per la fine  spesso tragica di cui sono vittime: inoltre per quanto riguarda i rifugiati e richiedenti asilo politico vi sono procedimenti giudiziari con abusi nelle pratiche di respingimento e di espulsione: il che crea grandi discriminazioni tra di loro ma anche nei confronti di chi ha libera circolazione nel mondo. 

Disuguaglianza che ha innalzato non solo in Italia, ma in molta parte di Europa, muri materiali, politici e morali di intolleranza, di rifiuto, di razzismo ben lontani dai principi di uguaglianza sanciti dalla Costituzione e dai diritti dell’Uomo e del Cittadino.

 

Obiettivo dell’associazione è quello di coinvolgere  chi non sa, perchè possa, a sua volta, stabilire relazioni consapevoli di reciprocità e di giustizia con le vittime di discriminazioni e di violenze, ma anche “con chi vive una situazione problematica, vicino a noi e che non ha nè voce nè strumenti per inserirsi  in un contesto a volte drammatico di ingiustizia e di emarginazione.

 

Salute, scuola, casa, servizi sociali, diritti civili: la Costituzione tutela questi beni in modo universale ed egualitario. Ma nella prassi è davvero così? Ed è così anche per gli immigrati? 

Da qui la nostra riflessione sulle pari opportunità nell’accesso al welfare, e su alcuni dei maggiori ostacoli ancora da rimuovere a danno della tutela dei diritti di ogni persona in qualsiasi condizione si trovi” (dalla copertina del libro di Luigi Lia “Immigrati: diritti della persona e doveri di solidarietà”).

 

Per provare ad affrontare questi temi fondamentali del periodo in cui viviamo “Samìa” organizza quest’anno un ciclo di incontri dal titolo “Giù i muri!” con l’intervento di validi esperti del settore Migrazione.

bottom of page